venerdì 17 dicembre 2010

Luci sulla Roma ...!!!

Sotto l’albero di Natale, con buona pace dei vertici di Unicredit, non ci sarà una nuova proprietà della Roma. E questa è l’unica cosa certa che si possa dire in questo momento. Per il resto è buio pesto. Ed è venuto, invece, il momento di fare luce, per il rispetto che si deve a una comunità popolare che assiste sgomenta a continui rinvii.
Intanto, vogliamo dire che in questo momento davanti alla porta di Rosella Sensi dovrebbe esserci una lunga fila di persone che chiedono scusa. Naturalmente non è così, perché in questo bizzarro paese nessuno ammette mai di aver preso una cantonata. Prendete Massimo Mauro, per esempio: ci voleva molto a dire una parola di scuse non tanto a Claudio Ranieri che per altro gliele ha suonate di santa ragione (metaforicamente, eh! e siamo sicuri che se Mauro avrà il coraggio di presentarsi sabato sera Claudio gliele suonerà di nuovo), ma alle centinaia di migliaia di tifosi che seguono Sky (grandissima tv, per altro) e che si sono sentiti offesi non dalle critiche che nessuno, e tanto meno noi, si può permettere di rifiutare, bensì dal tono ricattatorio e insolente utilizzato.
    I Massimi Mauri in Italia, purtroppo sono tanti, e in particolare si accaniscono contro la Roma, che in questi anni evidentemente ha dato fastidio a troppi padroni del vapore che hanno scatenato i loro cani da guardia. Possibile che nessuno senta il bisogno di chiedere scusa per tutte le balle raccontate sui compratori della Roma, pronti con vagonate di denaro e bloccate solo dalle pretese e dall’arroganza di Rosella?
    Dove sono ora questi nababbi? Spariti nel nulla. Alcuni addirittura multati dalla Consob, la società che vigila sulla Borsa, per aver millantato risorse inesistenti, altri inghiottiti dal buco nero dell’universo non appena si doveva uscire dalle chiacchiere e fare un’offerta seria.
    Al momento, a quel che abbiamo compreso, sul tappeto c’è un’offerta italiana, quella degli Angelucci che appare debole dal punto di vista economico e politicamente sconcia perché ci farebbe tornare all’epoca di Ciarrapico, con la Roma piccola pedina di giochi di potere e affari; e una americana, che pare seria, ma è avvolta nel mistero.
Non abbiamo alcuna ragione di dubitare della serietà e probità dei vertici Unicredit, anzi siamo propensi a credere che stiano resistendo alle pressioni subite a favore della  proposta politicamente gradita (forse non è un caso che gli Angelucci annunciarono la loro offerta dopo un colloquio con Berluska) . Ma allora non converrebbe anche a loro dire la verità, tutta la verità? Magari pensavano che l’operazione fosse più semplice, e si sono invece accorti che in giro c’erano tanti venditori di fumo e tanti chiacchieroni in cerca solo di pubblicità a buon mercato.
    Ci permettiamo di rivolgerci ai vertici di Unicredit: se vogliono il bene della Roma, cosa di cui non dubitiamo, dicano come stanno le cose e se un compratore all’altezza non c’è cerchino soluzioni alternative. E avanziamo una modesta proposta: ricucire attorno all’attuale gestione una cordata di imprenditori, romani, italiani, stranieri, trovando il modo di coinvolgere in maniera strutturata anche le istituzioni cittadine e la comunità dei tifosi.
    Può darsi che la nostra idea sia da buttare, ma non ci pare che ce ne siano altre migliori in giro. Se invece ci sono, se arriverà qualcuno con le carte in regola per fare ancora più grande la Roma e non per fare ancora più grandi gli affari suoi, ci scuseremo e gli daremo il benvenuto.
    Per ora, come ha fatto in questi anni, la Roma deve contare solo sulle proprie forze. Ieri Rosella Sensi è stata chiarissima: né a gennaio, né dopo sarà venduto alcuno dei gioielli di famiglia. Significa che nell’aria non si sente profumo di disarmo, ma l’odore della battaglia.
    Quello che piace a noi. Quello che respiriamo in queste ore di attesa per il match di domani. Una vittoria rilancerebbe il sogno scudetto, e renderebbe meno impervia la soluzione dei problemi societari.
    Forza ragazzi, il futuro della Roma è anche nelle vostre mani. Espugnate Mediolanum.

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