
Durante l'ultima stagione, in particolare, Luis Enrique è stato l'artefice del quarto posto ottenuto in 2° Divisione, conseguito grazie ad un gioco frizzante ed offensivo, basato sul 4-3-3. La dimostrazione sta nel secondo attacco del campionato e nei pareri degli addetti ai lavori: chi segue la seconda squadra blaugrana sostiene come questa sia la fotocopia perfetta di quella di Guardiola. Ed è stato proprio Pep a segnalare il nome del suo vice a Baldini, quasi a scusarsi per la sua mancata disponibilità ad allenare i giallorossi, in base ad un accordo già trovato con il club catalano per un ulteriore anno.
'Se me lo avessi chiesto un mese fa...' avrebbe sussurrato a malincuore lo stesso Guardiola al futuro dg al termine della telefonata. Tra un anno, chissà. Ma al di là dei possibili scenari, è impossibile da non notare come il profilo di Luis Enrique sia molto simile a quello di Vincenzo Montella. L'Aeroplanino, di fatto, si è escluso da solo dalla corsa. Sabatini e Baldini erano convinti, in caso di risposta negativa da parte di Villas Boas e Guardiola, a lasciargli le chiavi dello spogliatoio. A far vacillare quest'intenzione non sono stati i risultati sportivi, ma la frase pronunciata dall'ormai ex tecnico romanista dopo la partita persa a Catania: 'Se venissi scelto io dovrei avere voce in capitolo, anche per la risoluzione di alcuni aspetti'. Queste parole sarebbero state in seguito corredate da altre ancora più stizzite pronunciate a microfoni spenti e riportate agli uomini DiBenedetto. L'atteggiamento non è piaciuto ai futuri proprietari della Roma, perchè considerato come un atto di presunzione non consono per un dipendente, oltretutto, ad inizio carriera. Montella, allora, nel frattempo continuerà a studiare, mentre Baldini cercherà di concretizzare, nel giro di una settimana, la propria voglia di blaugrana, o quantomeno di 4-3-3. Infatti in caso di rifiuto di Luis Enrique, tornerebbe a galla il nome di Delio Rossi. A mandarlo è Zeman. Un'altra sicurezza..!
0 commenti:
Posta un commento