domenica 5 maggio 2013

Marquinhos: "Totti è un fenomeno, Zeman ha creduto in me".!

Questa sera è andata in onda sui canali di Sky Sport una nuova puntata de I Signori del Calcio - Saranno Famosi con protagonista il difensore della Roma Marquinhos. Ecco l'intervista integrale al calciatore. Il numero di maglia. “Ho scelto il numero 3 perché mi portava fortuna. Era il numero che portavo nelle giovanili del Corinthians e nel settore giovanile del Brasile. Mi ricorda tante cose belle per questo l’ho scelto”. Su Ayrton Senna. “E’ stata una grande perdita soprattutto per il Brasile. Avrei voluto conoscerlo perché mi dicono sia stato un grande fenomeno imbattibile”. Sul Brasile del ’94. “C’erano fenomeni come Bebeto, Romario, Aldair. Le persone con più esperienza di me mi dicono grandi cose di quel gruppo che vinse il mondiale”. Su Aldair. “Qui c’è la sua storia. Si parla molto nel mio paese di lui e di Cafù che hanno dato tanto alla Roma e al Brasile. Aldair non lo ricordo benissimo, ho visto pochissimo di lui. Lui è stato un grandissimo. A Roma si parla molto bene di lui e spero di raggiungere i suoi stessi risultati”. Su San Paolo. “E’ una città bellissima che non si ferma mai. Non somiglia a Roma che è più tranquilla”. Sul Corinthians. “Ho un ricordo bellissimo. Tutta la mia vita l’ho trascorsa lì prima di trasferirmi a Roma. Ho imparato tante cose sia come calciatore che come persona. Tutti mi volevano bene e questa è una cosa bella. In prima squadra ho giocato da gennaio ad agosto, poi sono arrivato qua. E’ stata un’emozione grandissima vincere la Libertadores. Tutti i tifosi erano contentissimi. E’ stata una grande gioia. Il mio primo allenatore è stato molto importante per me così come quella della nazionale under 20 che mi ha dato l’opportunità di giocare con la maglia verdeoro. L’allenatore della prima squadra invece mi ha trasmesso la mentalità europea”. Su Zeman. “Non posso dimenticarlo perché mi ha dato grande fiducia e ha creduto in me dandomi la possibilità di giocare da titolare nonostante fossi molto giovane”. Su Ronaldo e Adriano. “Ronaldo è unico. Per quanto riguarda Adriano, ho giocato con lui per sei mesi ed è stata un’ottima persona perché aiutava molto i giovani”. L’arrivo in Italia. “E’ stata una scelta difficile. Insieme alla mia famiglia e ai miei procuratori ho deciso di accettare il progetto della Roma. All’inizio avevo un po’ paura perché ero giovane. Ciò che mi ha dato fiducia è stata la vicinanza della Roma che ha creduto molto in me”. Su Francesco Totti. "Totti è andato oltre le mie aspettative, quando si gioca con lui si vede che è un fenomeno, fa cose che nessuno crederebbe possibili. Fa giocate impensabili anche per noi compagni. Gioca ad altissimi livelli, è un fenomeno". Sul gruppo brasiliano della Roma. "Noi brasiliani della Roma siamo molto uniti, è normale. Questo mi ha aiutato a stare tranquillo fuori dal campo e pensare a non avere saudade, nostalgia del Brasile. Facciamo cose insieme dentro e fuori dal campo, mi hanno aiutato tanto ad adattarmi alla nuova vita". Il debutto. “L’emozione dell’esordio è stato unica. Subito dopo sono andato in Vaticano per ringraziare perché è stato bellissimo. Mio padre e mio fratello erano all’Olimpico. La prima gara da titolare. “L’esordio contro l’Atalanta è stata una gioia. Non è stato semplice considerando che sono un diciottenne. I nerazzurri poi non sono una squadra facile. Ma sono andato benissimo e ho impressionato tutti”. Sul derby. “E’ un’energia unica. Conta molto per i tifosi della Roma. Volevamo vincere ma non è una gara facile. All’andata iniziammo bene portandoci in vantaggio. Poi con la pioggia sono cambiate alcune cose e abbiamo perso. Non era quello il nostro obiettivo. L’importante però è riconoscere gli sbagli e rialzare la testa. Questa è la cosa più importante perché è la più difficile”. Su mister Andreazzoli. “Andreazzoli non è stata una sorpresa perché lo conoscevamo già. I primi giorni abbiamo cercato di capire ciò che voleva da noi. Lui è stato grandissimo perché ha pensato al bene della squadra parlando con tutti i giocatori”. La sfida con la Juventus. “All’Olimpico siamo stati perfetti. Ci siamo espressi ad altissimo livello non commettendo mai uno sbaglio. Potevamo sbloccare il match solo con un gran gol come quello segnato da Totti”. Su De Rossi e Totti. “De Rossi è più divertente. Gli piace molto parlare. Totti è più riservato. Ma sono due persone eccezionali che trattano sempre bene tutti soprattutto noi giovani. Il capitano è la storia della Roma, tutti ne parlano. Anche Daniele ha fatto la sua strada. Sono ineguagliabili”. Sulla città di Roma e sul campionato italiano. "Mi trovo nella città più bella del mondo, Roma è fantastica. Nelle altre città vado in vacanza ma mi trovo benissimo qui. Il campionato italiano poi è il più difficile e più bello del mondo, giocandoci si capisce che il livello è molto alto. E’ difficile vincere contro tutte le squadre, è un campionato bello in cui giocare". Sulla Nazionale brasiliana. "Sono pronto per la Nazionale brasiliana, per dare il mio meglio. Spero che in Brasile guardino il campionato italiano e le partite della Roma con attenzione, perché voglio andare in Nazionale che per un brasiliano è una delle cose più belle".!

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