martedì 6 marzo 2012

Roma: La squadra dei bocciati..!


Troppi i bocciati. Per età, per caratteristiche psico-fisiche, per inadeguatezza tecnica e soprattutto per incompatibilità tattica. Servono campioni, dice De Rossi. E ha ragione.

ROSI - Un passo avanti e due indietro. Per restare sempre allo stesso punto di partenza. Non gioca più da ala, non ha ancora imparato a fare il terzino, almeno come lo intende Luis Enrique. Passano le stagioni, a maggio compirà 25 anni e non ha ancora fatto il salto di qualità. Ad oggi non si capisce se è un potenziale buon giocatore o solo uno modesto.

CASSETTI - A bocciarlo ci ha pensato direttamente Luis Enrique che, strano ma vero, vedendolo le prime volte in dvd, aveva detto ai suoi dirigenti: ok, mi piace. Per poi impiegarlo certe volte come centrale di difesa, altre come esterno basso di tribuna. Sulla sua avventura con la Roma scorrono tristemente i titoli di coda.

PERROTTA - Stesso discorso fatto per Cassetti. Bocciato dal tecnico dopo averlo esaltato a parole prima ancora di sedersi per la prima volta sulla panchina della Roma. Se Perrotta non fa il Perrotta, meglio qualsiasi altro giocatore. Terzino no, lasciamo stare.

JOSÈ ANGEL - La Roma ha scommesso su di lui e ha perso. Timido, impacciato, nullo in fase offensiva, deleterio in quella difensiva, l'ombra del talento ammirato nella Liga. Sabatini sostiene che non esistono giocatori giovani o vecchi, esistono quelli bravi e quelli non bravi. Ecco, forse siamo davanti a uno non proprio bravo. E inadeguato. Giovane, però.

TADDEI - Tanti complimenti a un atleta eccezionale e a un ragazzo che in questi sette anni di Roma ha dato più di quello che aveva dentro. Da un po' gli fanno fare il terzino. Non è il suo ruolo e le pile sono scariche.

HEINZE - Il suo carattere da guerriero piace tanto alla gente. La Roma lo ha preso come alternativa al centro della difesa. È diventato titolare per mancanza di avversari. Forse c'è qualcosa che non quadra. Alcune buone prestazioni, molti errori qua e là, derby compresi. Non del tutto affidabile.

KJAER - Un calciatore perso dopo l'esperienza in Germania. Non s'è capito cosa gli sia successo veramente. Il calciatore visto a Roma fin ora, è improponibile. E per trattenerlo la società deve anche spendere. Un suicidio economico e tecnico.

JUAN - Le qualità tecniche non si discutono, quelle fisiche un po' sì, e non da ora. Quando sta bene, è il titolare inamovibile. Bravo nell'anticipo, nell'impostare l'azione, ottimo nelle chiusure. Il problema è: per quanto tempo sta bene in una stagione? Poco. E ora s'è nuovamente fermato. Stagione finita. La sua avventura alla Roma pure, forse.

GRECO - Non convince fino in fondo, probabilmente più per questioni caratteriali che tecniche. Non dà mai l'impressione di essere un calciatore da grande squadra. A luglio compie 26 anni, quando la darà questa impressione?

SIMPLICIO - Lo chiamano ciccio bello, oppure la palla pazza o con altri nomignoli riferiti al suo fisico non esile. Ma in campo ha sempre dato il massimo, a volte pure con buoni risultati. L'impressione è che la Roma - per un percorso di crescita - farà a meno di lui.

MARQUINHO - Al suo arrivo la società ha dichiarato: 'Ha caratteristiche che ci mancavano'. Ma non mancavano terzini e difensori centrali? No, evidentemente mancava proprio Marquinho. Inutile fin ora.

BOJAN - Faceva il tredicesimo a Barcellona, fa il tredicesimo a Roma. Altro?!

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