Dopo la sosta per le Nazionali, vengono di nuovo a galla i vecchi difetti dei giallorossi. La Roma gioca un tempo, come accadeva con Ranieri in panchina. Così torna a non essere competitiva. Quarantacinque minuti sono pochi per recitare da protagonisti. La Juve, nonostante le tante assenze, evidenzia i limiti degli avversari, nella circostanza incrociati in uno scontro diretto per l'Europa League e non come in passato per lo scudetto: logori e passati di moda, molti interpreti non sono più da grande club.
Il film della notte sotto la collina di Monte Mario offre immagini inequivocabili. Solo l'Olimpico, con 55.000 spettatori, rimane da scudetto. Nemmeno la Juve è da vertice, pur avendo il carattere di chi smania per ripresentarsi lassù l'anno prossimo. La Roma, nella serata in cui ha la chance di riproporsi come quarta forza del torneo, stecca. Proprio come altre volte in questa stagione. Le due doppiette consecutive di Totti avevano illuso il futuro presidente DiBenedetto e chi vive quotidianamente a Trigoria. Non si può contare solo sul capitano e questo si sapeva già da qualche stagione. Ma soprattutto bisogna capire, una volta per tutte, se certi giocatori sono davvero campioni o semplicemente comparse.
Sabato sera al Friuli, a sette giornate dalla conclusione del campionato, l'ultima chiamata contro l'Udinese. Per sapere se la Roma resterà in corsa per il quarto posto o si arrenderà in anticipo. Di sicuro, però, la rifondazione di DiBenedetto deve partire subito. Il nuovo proprietario ha già scelto i suoi collaboratori che, a questo punto, non possono perdere altro tempo. Va rinforzato in fretta l'organico, a prescindere dal piazzamento finale. Con acquisti di primo piano, per non buttare anche la prossima stagione.
Ma il primo acquisto che il bostoniano deve realizzare è per la panchina. O conferma Montella o sceglie il suo sostituto. Senza allenatore, non si può programmare niente. Il futuro è adesso, subito dopo la nuova sconfitta casalinga con la Juve. Per non ripetere errori visti negli ultimi anni dell'éra Sensi che si chiude di fronte al solito ghigno di Storari. C'è sempre il portiere cresciuto nelle giovanili giallorosse a far inciampare la Roma nella volata che porta al traguardo: un anno fa con la Sampdoria, ieri sera con la Juventus. Ancora ad aprile. Ai giallorossi, dopo lo scudetto, può negare anche la Champions..!
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