Premesso che Totti è un essere umano, anche se certe sue giocate sono da extraterrestre, e quindi vive alti e bassi, come qualsiasi altro calciatore e che non esiste il divieto di critica nei suoi confronti, chi dalla critica passa alla denigrazione e all’attacco del capitano è un incosciente e un incompetente. Incosciente perché, come sanno tutti, nel mondo Totti e la Roma sono la stessa cosa. Per dirla con le parole di quelli che parlano le lingue, Totti è "l’assett" più importante per la società, se dovesse venire a mancare il suo valore scenderebbe di molto. I nuovi proprietari della Roma, ovvero i vertici di Unicredit, lo sanno? Cosa stanno facendo affinché questo valore venga preservato? Sono coscienti che, se dovesse avvenire quel che si comincia a mormorare e cioè che a fine campionato il capitano potrebbe andare via, i tifosi si solleverebbero come un sol uomo in difesa di un calciatore che di Roma e della Roma è l’anima?
L’abbiamo già scritto e lo ribadiamo, è ora che si devono fare delle scelte, per difendere il capitano, ma anche per far sentire gli altri fuoriclasse, a cominciare da Mirko Vucinic, parte di un grande progetto. <+corsivo>Hic et Nunc<+tondo>, qui e ora, senza che nervosismi, voci di corridoio, mestatori di professione possano avvelenare ulteriormente l’ambiente. Ma nelle critiche a Francesco c’è anche tanta incompetenza, perché la sua classe cristallina è un risorsa alla quale nessuna persona di buon senso può rinunciare.
Ovviamente, in una squadra che fortunatamente abbonda di fuoriclasse, non ci sono intoccabili, come giustamente dice Mister Ranieri. E può darsi che non sempre Francesco azzecchi la partita. Come può darsi che sia insensato farlo giocare gli ultimi quattro minuti. Per carità, tutto giusto, tutto discutibile, ma noi non riusciamo a parlare di Francesco in questi termini "normali". Noi siamo malati di tottismo all’ultimo stadio. E il fatto è che non vogliamo guarire!
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