Ha voluto rassicurare personalmente i tifosi, l’ultimo giorno dell’anno. Per far sì che il 2011 iniziasse in modo diverso dal 2010, senza cioè tutto quel chiacchiericcio che, negli ultimi mesi, l’ha posto spesso al centro delle voci di mercato: Philippe Mexes, il 31 dicembre, ha preso la parola e, a chiare lettere, ha detto: «Voglio restare». Punto.
Il francese, accompagnato dall’amico fraterno Menez (che ha detto: «Non c’è bisogno di convincerlo, lui qui sta bene») aveva da poco terminato l’allenamento della mattina al Bernardini.
Incalzato da domande sul suo futuro e sul contratto in scadenza («da mo’ che lo so», ha sorriso), Mexes non si è tirato indietro: «La mia volontà è quella di rimanere e c’è tutto il tempo per parlare con la società. Ancora – ha aggiunto – non ho ricevuto nessuna proposta di rinnovo». Cosa vuol dire questo? Soprattutto alla luce del fatto che la Sensi prima e Pradè poi avevano parlato di «colloqui in corso con il giocatore»? La questione è più semplice di quel che appare: Philippe parla quotidianamente con i dirigenti e ha avuto modo di confrontarsi anche con il presidente, ma non siamo ancora nella fase calda, quella in cui Mexes e il suo procuratore Jouanneaux verranno ufficialmente convocati per concludere, in un senso o nell’altro, la trattativa. La sensazione, comunque, è che quel giorno arriverà presto. Molto presto.
Primo perché tra meno di un mese Philippe sarà libero di firmare con chi vuole e secondo perché si sta per entrare nel momento topico della stagione, quello in cui c’è bisogno di «parlare meno e fare più fatti» per dirla con le parole di Ranieri. La palla è tutta (o quasi) nelle mani del giocatore: la Roma vuole rinnovargli il contratto e gli ha fatto sapere di puntare su di lui, che però deve sentirsi coinvolto nel progetto (e su questo ci sono pochi dubbi, visto quanto Mexes è legato ai colori giallorossi) e accettare la proposta economica della società. Philippe, dal canto suo, sta valutando gli scenari futuri sulla proprietà romanista e sta valutando anche alcune questioni di carattere personale fondamentali per la sua decisione. Se decidesse di restare a Roma i tifosi, che lo adorano, sarebbero felicissimi, i compagni neanche a parlarne, dato che da sempre Mexes è un uomo spogliatoio, e persino il figlio Enzo sarebbe al settimo cielo, visto quanto si è integrato a Roma. E nella Roma, di cui è tifosissimo, e non solo perché ci gioca il suo papà. Che questa stagione, infine, è tornato ad alti livelli, quelli che più gli competono, e che, se possibile, gli hanno fatto venire ancora più voglia di vincere qualcosa di importante con questa maglia. Non fosse altro che per cancellare le lacrime di quel maledetto RomaSampdoria. Quel giorno Mexes era stato in panchina, ancora una volta in campo erano andati Burdisso e Juan. Ma proprio quelle sue lacrime dimostrano quanto il ragazzo sia da considerare assolutamente romanista.
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