sabato 9 aprile 2011

«Roma quarta e rimango io»..!

Da giocatore si esaltava in queste partite. Dentro o fuori, Vincen­zo Montella ci metteva la sua implaca­bile freddezza. Da allenatore non è di­verso, anzi, in più è maturato come uo­mo.
E questa che può essere una paren­tesi, lunga o breve della sua vita, vuole viverla senza avere rimpianti. Stasera a Udine si decide il futuro della Roma e, forse, anche quello di Montella: « Mancano sempre meno partite, il di­stacco è rimasto ahinoi invariato rispet­to all’ultima gara, visti anche i risultati degli altri. Se vogliamo raggiungere il quarto posto questa è una ga­ra decisiva. Ab­biamo preparato bene questa par­tita che conta molto, è uno spa­reggio. Ci voglio­no giocatori forti e motivati ». Il suo futuro passa da Udine, ma Mon­tella preferisce fare un discorso più ar­ticolato sulla sua eventuale conferma: « Magari potrei decidere di fare il secon­do a Guardiola (ride, ndr). Potrei deci­dere qualsiasi cosa. Adesso è prematu­ro, non ci penso affatto. Se ne sentono tante di voci, ma è giusto così, non lo dico con retorica. La piazza è importan­te, con tanti tifosi. C’è grande attesa ed è giusto che si parli di tutto, ma a volte ci sono delle contraddizioni che fanno ridere. Dovrei portare la squadra in Champions per poi lasciarla ad un al­tro, oppure restare senza raggiungere il quarto posto. Sono discorsi che lascia­no il tempo che trovano, non ho ancora pensato al mio futuro, penso al presente ». [...]
E’ meglio restare concentrati sulla par­tita del Friuli e sulle scelte che dovreb­bero escludere in partenza, anche que­sta volta, Borriello, con il quale ieri ha parlato per quasi un quarto d’ora alla fi­ne dell’allenamento per spiegargli il motivo delle sue scelte: « A Roma è sem­pre più bravo il giocatore che non va in campo. Io decido e non mi faccio con­dizionare dalla piazza. Tutti devono sa­pere che si è molto più amati quando si gioca meno e che si può essere decisivi entrando dalla panchina. Borriello si sta allenando con grande professionali­tà, è pronto, gli ho dato poche possibili­tà per scelte tattiche, avrebbe meritato di giocare di più. Lui è desideroso e vo­glioso di mettersi in mostra e di aiutare la squadra. E’ molto divertente e simpa­tico, ci fa anche ridere. Posso racconta­re un aneddoto di come sta vivendo questo momento. Mi ha detto che quan­do sono diventato allenatore aveva grandi speranze: ‘Finalmente, un attac­cante che allena, mi farà giocare più spesso’. Invece faccio giocare Perrotta centravanti (ri­de, nd’i.). L’ha presa bene, na­turalmente è di­spiaciuto quan­do non gioca ». Difende la scel­ta di riportare Totti a fare il centravanti: « Se Francesco da centravanti negli ultimi anni ha segnato tanto, se negli ultimi tempi sta bene e continua a segnare, un allenatore prima di spostarlo ci pensa bene, anche se alle spalle ha Borriello. Gli ho detto che se devo far giocare tut­ti e due devo rinunciare a qualcos’altro. Per ora è andata così ». Infine liquida il discorso su Menez che non è stato convocato per infortunio e che nei giorni scorsi ha fatto capire che potrebbe andare via: « Siamo alla vigilia di una partita cruciale della stagione, le parole e il futuro di un giocatore sono l’ultimo dei miei pensieri. Ci pensere­mo, ci penseranno, ci penserà»...!

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