Non sapete cos’è la Rosicanza? Adesso ve lo spiego: è una malattia molto speciale. Una sorta di allergia che aggredisce il cervello di alcune persone che vivono a Roma e che purtroppo da piccoli hanno contratto il morbo biancazzurro. E’ una malattia che si manifesta con comportamenti precisi, tipo: farsi regolarmente passare il pallone sotto le gambe che se ti chiami Nando e fai il portiere effettivamente è un grave handicap; oppure, partire di capoccia, come si dice a Roma, e colpire in faccia un avversario che se ti chiami Radu e lo fai sotto gli occhi dell’arbitro sei da ricovero immediato; o, infine, invocare, come colpevole delle tue disgrazie il laser che se ti chiami Claudio e fai il presidente di una squadra di calcio beh, certo se ti chiami Lotito e la tua squadra è di Formello, beh, in questo caso, è normale.
Come si cura questa malattia? Facile: con la Cinquina, come si dice a Roma, la Manita in onore del Pep, Give Me Five per accogliere degnamente l’amico americano che sta per sbarcare a Roma. Ditelo come vi pare, mentre la povera Olympia giace tutta spelacchiata e inzuppata d’acqua in un sottoscala dell’Olimpico e Edy Reja rimpiange ancora di avere invocato giustizia. Sì, perché siccome Dio esiste, ha fatto giustizia e assegnato alla Roma una vittoria sonora e squillante come il Cinque che s’è abbattuto sulla faccia dei tramortiti laziali. Non nasci romanista per caso, perché se nasci giallorosso sai che vivrai una giornata così. Una partita che VincenzoMontellaolè ha costruito perfetta sotto ogni punto di vista, e solo la biliosa coppia antiromanista di Sky ha potuto vedere una partita brutta, senza tiri in porta. Addirittura, sportivamente, è stato lo stesso Reja a ricordare la traversa colpita da Pizarro, per non parlare delle altre occasione costruite dalla Roma che ha preso in mano la partita, dettato i tempi, colpito senza esitazione e senza pietà, fermando la Lazio nell’unica cosa che sa fare: le ripartenze in contropiede. Ma non è questa la sede per un esame tecnico e tattico della partita, che troverete nelle pagine interne. Qui si narra l’impresa di un eroe dei nostri tempi. Un capitano che "Un capitano, c’è solo un capitano" il quale con una prestazione magistrale, una prova paradisiaca, una manifestazione di intelligenza superiore, ha messo a tacere quei poveri di spirito che lo davano per finito. Fatelo ancora, soloni incipriati, incompetenti matricolati, sciocchini senza storia e senza futuro. Ogni volta Francesco Totti si innalzerà come un Titano e vi schiaccerà come fastidiosi insetti. Da domani comincia una nuova storia, l’arrivo di Tom DiBenedetto è imminente. L’era della famiglia Sensi si chiude consegnando alla storia oltre che uno score fantastico (checché ne dicano i soliti soloni incipriati), la presidenza di Rosella come quella della Manita. Cinque vittorie consecutive nel derby. Una storia che continua...!!!
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