martedì 28 dicembre 2010

Mazzone: "Su Totti troppe cattiverie" ...!!!

Francesco Totti e Carlo Mazzone, come dire: la “mejo romanità” in abito giallorosso. La loro storia professionale comincia nel 1993, quando il tecnico trasteverino si accomoda, per la prima volta nella carriera, sulla panchina del grande amore della sua vita.
 A quel tempo, il ragazzo di Porta Metronia è la punta di diamante del vivaio di Trigoria, più che
una speranza del futuro, lanciato in prima squadra qualche mese prima dallo “zio” Boskov. Con l’arrivo del sor Carletto la vita del
futuro numero 10 cambia radicalmente: nel febbraio del 1994 arriva l’esordio da titolare
in campionato contro la Sampdoria e, nonostante per la Magica non sia un’annata da incorniciare, Totti colleziona, complessivamente, otto presenze in totale a dimostrazione di quanta fiducia ci sia nei suoi confronti. Mazzone diventa per il capitano quasi un secondo padre, ne centellina le presenze, lo protegge dalla critiche e lo “sculaccia” bonariamente quando esagera. «Questo ragazzo è un talento purissimo», amava spesso ricordare proprio a dimostrazione di quanta stima ci fosse in un uomo che di calciatori fenomenali ne aveva visti giocare parecchi. Adesso che Francesco sembra passare un momento particolare, fra acciacchi, incomprensioni, panchina e qualche critica, il suo maestro continua a coccolarlo e sostenerlo così come avveniva tanti anni fa.
Mister, prima di Natale,mamma Fiorella ha voluto fare gli auguri a «quei pochi tifosi» che vogliono bene a Totti.Ma il mondo si è rivoltato e non ce ne siamo accorti? 
Mi dispiacerebbe molto se fosse vero che sono rimasti in pochi a volergli bene. Penso che il tifoso della Roma debba essere orgoglioso per quello che Francesco ha fatto e dato alla squadra. Ha scritto la storia degli ultimi anni, non comprendo quale significato possa avere questa irriconoscenza. In passato ha rifiutato il Real e altre società che gli offrivano montagne di soldi, soltanto per rimanere con la maglia della sua squadra del cuore. E’ troppo comodo averlo osannato quando era al 100% e criticarlo ora che non sta vivendo un periodo fortunatissimo.
La riconoscenza, a quanto pare, non esiste.
Invece di stargli ancora più vicino, si vuole dargli addosso. Mi auguro che possa restar ancora tanto, battere i suoi record e, quando sarà arrivato il momento giusto, possa esserci un arrivederci affettuoso e indolore. Purtroppo, Roma e la Roma già hanno avuto dei comportamenti di irriconoscenza nei confronti di un altro loro figlio. E mi riferisco a Peppe Giannini.
Non c’è la sensazione che Totti sia stato messo un po’ in disparte?
Mettiamoci tutti nei suoi panni: dopo una vita qui, si sente messo in discussione dalla critica. Non capisco perché non si cambiano gli atteggiamenti. A Francesco, per l’età che ha, per gli infortuni patiti, non possiamo chiedere la prestazione ma ci dobbiamo aspettare la giocata. Già quella basta e avanza.
Forse, c’è qualcuno a cui fa comodo che il capitano viva una situazione del genere.
Probabilmente ci sono persone che aspettano con ansia che lui viva momenti come questo soltanto per il gusto di gioirne. Personaggi che vanno in televisione, che scrivono e
sposano l’anti-tottismo per criticarlo e diventare famosi. E’ un classico di chi è poco leale.
Conoscendo Totti come pensa stia vivendo questi ultimi mesi?
Male, molto male. La sensibilità di Francesco è riconosciuta, soprattuto, per quello che fa fuori dal mondo del calcio. Lo so io e lo sanno tutti. Ha una generosità senza eguali. Mi sembra eccessiva l’acredine nei suoi confronti.
Il 2011 sarà l’anno di Francesco Totti?
Glielo auguro con tutto il cuore. Il numero 11, nella tombola romana, è identificato con gli zeppetti. Sono convinto che gli porteranno fortuna, serenità e benessere. Se lo merita, di cuore.

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