mercoledì 2 gennaio 2013
Dai dubbi di settembre alle certezze di dicembre: sale il voto al DS Sabatini..!
Alle 19.00 dello scorso 31 agosto, non pochi avevano storto un po' il naso per l'andamento del mercato in entrata della Roma. Pochi nomi già affermati, quasi nessuno di essi a grandi livelli, e tanti giocatori relativamente poco conosciuti che qualche tifoso aveva anche seguito, rimanendo insonne per qualche nottata per guardare le partite di calcio sudamericano, ma che rimanevano delle incognite per i più.
Paradossalmente invece, gli acquisti che forse hanno reso meno finora, anche in relazione ai loro prezzi d'acquisto, sono i due italiani Federico Balzaretti e Mattia Destro. Sul terzino, prelevato per 4,5 milioni dal Palermo, erano riposte molte speranze per un possibile salto di qualità sulla corsia mancina, dopo un anno passato con il balbettante José Angel e l'adattato Rodrigo Taddei e alla luce di un Europeo esaltante con la maglia della nazionale italiana. Speranze che però sono state tradite, quantomeno parzialmente, nonostante un rendimento comunque al di sopra della soglia della sufficienza che però non ha ancora raggiunto i picchi offerti negli anni in rosanero, anche se c'è ancora metà stagione per continuare un processo di miglioramento che sembra essere stato avviato nelle ultime gare del 2012, con l'assist vincente (il primo stagionale) per il gol del provvisorio 4-0 contro il Milan firmato da Erik Lamela. Per l'attaccante ascolano, ad aumentare le attese è stato il prezzo del suo cartellino: ben 16 milioni di euro, comprensivi dei 4,5 del riscatto che verranno versati a giugno e in parte saldati con le metà di Piscitella e Verre, valutate complessivamente 3 milioni. L'ex centravanti del Siena, pur leggermente penalizzato dall'essere stato schierato in tre occasioni in posizione laterale, ha segnato il suo primo gol solo all'ottava presenza contro il Palermo, rimediando poi un turno di squalifica a causa dell'ingenua espulsione rimediata per essersi tolto la maglia e in generale è spesso apparso poco lucido sottoporta. E' comunque anche lui in ripresa, con quattro gol segnati in quattro gare prima delle uscite a vuoto contro Chievo e Milan, e con tutta una carriera davanti - è un classe 1991, convocabile per i Campionati Europei Under 21 in programma a giugno in Israele, nonostante abbia già collezionato sei presenze e un gol con la Nazionale A - è sicuramente presto per giudicare definitivamente azzeccato o sbagliato il suo acquisto.
Tanti dubbi erano stati generati nelle menti dei tifosi dagli arrivi provenienti dal Sudamerica, voluti fortemente dal DS Walter Sabatini. Forti perplessità aveva destato inizialmente Ivan Piris, apparso decisamente fuori posto nelle prime partite con Catania, Inter e soprattutto Bologna, nella quale fu responsabile di due dei tre gol rossoblu. Superato però l'approccio negativo con la nostra Serie A, il terzino paraguayano ha progressivamente alzato il livello delle sue prestazioni, facendo emergere le sue caratteristiche di esterno arcigno, magari poco attivo nella fase offensiva ma attento dietro, soprattutto quando si tratta di effettuare diagonali, fondamentale nel quale Piris si è sorprendentemente rivelato finora molto efficace. Soddisfacente, da subito, il rendimento dei due centrali ex-Corinthians Leandro Castan e Marquinhos. Il primo ha proseguito in maglia giallorossa il suo splendido 2012 cominciato con la vittoria da protagonista in Copa Libertadores, prendendosi il posto da titolare al centro della difesa, perso per scelta tecnica solo contro Palermo e Lazio ed entrando subito nel cuore dei tifosi giallorossi grazie alla puntualità dei suoi interventi e alla sua grinta che mette in ogni gara. Il secondo, dopo un normale periodo di adattamento come riserva (è un classe 1994!), una volta "rubata" la maglia a Burdisso non è più uscito dall'undici iniziale, inanellando prestazioni di altissimo profilo e commettendo pochissimi errori, più di carattere tattico, aspetto in cui sicuramente migliorerà col tempo, che tecnico: sicuramente la rivelazione del mercato estivo, la scoperta che tutti aspettavano da un DS esperto di mercato sudamericano come Sabatini, che potrebbe centrare una strepitosa doppietta se Dodò (classe 1992), ancora oggetto misterioso con le sole tre presenze collezionate finora, dovesse mantenere le promesse. Buono anche l'innesto di Michael Bradley, uomo di rendimento costante, divenuto nelle ultime gare l'equilibratore della linea mediana e protagonista della ripresa della squadra dopo la batosta nel derby grazie alla sua capacità di svolgere entrambe le fasi di gioco.
Discorso a parte va fatto per Mauro Goicoechea e Panagiotis Tachtsidis, voluti più da Zdenek Zeman che da Sabatini. Il numero 13 uruguagio, grazie alle sue caratteristiche di portiere-libero molto apprezzate dal tecnico boemo, è riuscito a togliere il posto nientemeno che a Maarten Stekelenburg che, dopo il rientro dal suo infortunio datato 31 ottobre, ha giocato solo in Coppa Italia contro l'Atalanta, mentre il centrocampista greco, autore di buone cose ma anche di gare disastrose, è stato sicuramente l'acquisto più controverso, giacché messo in concorrenza con Daniele De Rossi, colonna della squadra messa in discussione in virtù delle qualità più adatte al gioco di Zeman dell'ex centrocampista del Verona. Anche lui ha però dalla sua parte la giovane età (classe 1991) e la totale fiducia del suo allenatore, armi con le quali potrà solamente migliorare.
I legittimi dubbi di fine mercato possono dunque considerarsi dissipati, con inoltre la speranza che chi ha deluso in questa prima parte di stagione possa rendere maggiormente nel girone di ritorno, aumentando conseguentemente il voto - già alto, alla luce di quanto visto finora - alla campagna acquisti condotta da Sabatini nella scorsa estate.!
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